L’importanza dell’attaccamento
Settembre 19, 2019La relazione terapeutica
Marzo 3, 2020Partendo dal presupposto che la relazione diadica tra bambino e caregiver assume un’importanza cruciale come base per la costruzione sia dell’immagine di sé sia dell’adattamento all’ambiente esterno, risulta altrettanto fondamentale prendersi cura della stessa laddove si presentino delle difficoltà di gestione e regolazione, con l’obiettivo primario di ristabilire modalità comunicative efficaci.
Prendersi cura della “relazione” significa appunto fare in modo non solo che i due protagonisti della comunicazione riconoscano e definiscano adeguatamente i propri stati interiori ma anche che attribuiscano il giusto significato a quelli dell’altro.
Aiutare il genitore a soffermarsi su una situazione di difficile gestione e proporgli un punto di vista diverso con cui interpretarla, per condurlo a trovare diverse strategie di risoluzione, è sicuramente una modalità con cui prendersi cura della relazione. Solo quando, infatti, l’adulto riuscirà ad interpretare in maniera corretta le sue esigenze e richieste, risponderà alle stesse in maniera sintonica. Questo comportamento permetterà, a sua volta, al bambino di raggiungere un livello di sicurezza tale da aiutarlo ad esplorare l’ambiente esterno in autonomia.
Emerge dunque come la comunicazione tra adulto e bambino sia una modalità di scambio che necessita di una partecipazione attiva da entrambe le parti. Tale attivazione richiede un impegno importante ai due protagonisti; il dispendio energetico risulta sicuramente più impegnativo per il bambino.
Esperienze di contrasto relazionale permettono il dispiegarsi di quelli che sono definiti processi di rottura e di riparazione (Tronik, 2006). Tali modalità interattive possono essere definite come caratteristiche naturali della relazione, che il bambino nel corso dello sviluppo assimila come modelli di comunicazione. La relazione con il caregiver verrà mantenuta anche in presenza di tensioni o contrasti (Tronick, 1989), proprio grazie alla maggior consapevolezza di sé e dell’altro, e alla possibilità di riparare, acquisendo nel tempo maggior capacità di adattamento all’esterno e migliorando le proprie strategie di risoluzione.
Bibliografia:
Cassibba R., van Ijendoorn M., (2005). L’intervento clinico basato sull’attaccamento. Promuovere la relazione genitore bambino. Mulino, Bologna.
Tronik E., Z., (2006). Trad. it. Lo sviluppo e la variazione della resilence come variabili dipendenti dal normale stress dello sviluppo e dell’interazione, Ricerca Psicoanalitica, 17 (3), 265-294.